ROMA\ aise\ – Sace – Simest – il Polo dell’export e
dell’internazionalizzazione del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti – ha chiuso il 2018 registrando un livello di risorse mobilitate a sostegno delle imprese italiane pari a 28,6 miliardi di euro, in crescita del 13% rispetto al 2017, il dato più alto raggiunto nel supporto all’export. È quanto emerge dal bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018 approvato oggi dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Beniamino Quintieri.
“Un traguardo rilevante alla luce del contesto economico sottostante, in cui l’export italiano, nonostante il quadro globale in peggioramento, si è confermato un motore per il Paese, contribuendo per oltre il 30% del Pil e mettendo a segno una performance di crescita (+3,5%)” sottolinea Sace. “Il risultato 2018, aggiungendosi alle performance degli ultimi anni, porta a 72 miliardi di euro il valore complessivo delle risorse mobilitate da SACE SIMEST a sostegno delle aziende italiane nell’arco dell’ultimo triennio, 11 punti percentuali sopra l’obiettivo stabilito dal Piano Industriale approvato nel 2016 e in crescita del 60% dal 2016. Le risorse mobilitate a supporto di Mid Cap e PMI sono state pari a 20 miliardi, con un incremento del 20%, dal 2016”.
Un risultato, si precisa, “raggiunto rispettando e superando i target di sostenibilità economica previsti dal Piano Industriale, come confermato da tutti gli indicatori di reddittività 2018 (ROE al 3,9%), solidità (Solvency Ratio al 174%) ed efficienza (Cost/Income al 12%) con un utile cumulato superiore del 19% al target di Piano”.
Soddisfatto l’amministratore delegato di Sace, Alessandro Decio: “chiudiamo un 2018 da record e un triennio di soddisfazioni, avendo superato tutti gli obiettivi di un piano di crescita molto ambizioso. In questi anni SACE, da sempre considerata un’eccellenza nel panorama delle agenzie di credito all’esportazione, insieme a SIMEST ha costituito, in linea con le indicazioni strategiche della Capogruppo, il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione diventando uno dei motori di sviluppo dell’export italiano, nonché un driver di crescita del Gruppo CDP a cui apparteniamo. Risultati raggiunti in piena coerenza con gli obiettivi di sostenibilità economica. Siamo peraltro già esclusivamente concentrati nella realizzazione del nuovo Piano 2019-21 approvato a febbraio”.
L’operatività di SACE ha generato il 68% delle risorse mobilitate dal Polo, pari a 19,4 miliardi di euro, con una crescita del 9,5% rispetto al 2017.
Particolare dinamismo è stato registrato sia in destinazioni tradizionali come l’Unione Europea e l’Europa emergente (dove le operazioni sono più che triplicate rispetto allo scorso anno), sia in geografie emergenti ad alto potenziale come l’Asia, con India e Corea del Sud nelle prime posizioni. Tra i settori più interessati figurano il crocieristico e la sua ampia filiera di PMI sub-fornitrici, e i comparti infrastrutture e costruzioni, oil & gas ed elettrico. In termini di numerosità di operazioni al primo posto si trova la meccanica strumentale (che rappresenta il 27% del totale), seguono l’agroalimentare e l’industria metallurgica.
Crescono anche le attività di SIMEST che nel 2018, al netto dell’operatività in sinergia con SACE per le operazioni di credito all’esportazione, ha mobilitato 746 milioni di euro (+13% rispetto al 2017).
Le risorse mobilitate da SACE BT, società attiva nell’assicurazione del credito, cauzioni e rischi della costruzione, sono cresciute del 49% raggiungendo 4,8 miliardi di euro, mentre restano pressoché stabili le attività gestite da SACE FCT, la società di factoring, che ha generato 3,7 miliardi di euro. Positiva anche la performance di SACE SRV, la società del Polo specializzata nel recupero crediti, che con 32,5 milioni di crediti recuperati conferma il suo ruolo a supporto delle imprese.
Il portafoglio delle operazioni perfezionate dal Polo SACE SIMEST ha raggiunto il livello record di 114 miliardi di euro, in crescita del 22% rispetto al 31 dicembre 2017.